mercoledì 5 febbraio 2014

Il mio Balkan Express - Parte 1



Quest'anno parecchi amici andranno in Bosnia Erzegovina, allora ho pensato di dedicare alcuni post al mio viaggio nei Balcani avvenuto nel 2009. Ho recuperato il mio diario di viaggio, pubblicato anche su Turisti per Caso, lo posterò qui a puntate, corredato di foto. Spero possa essere utile... 

Buona lettura!
***********************************************************************

PRIMA TAPPA - CROAZIA LAGHI DI PLITVICE
Il mio Balkans Express è ufficialmente partito il 2 agosto, ma come ogni mio viaggio si potrebbe dire che sia iniziato 8 mesi prima...
Era da anni che volevo tornare in Bosnia Erzegovina, 20 anni fa esatti ci andai ancora bambina con i miei genitori, visitammo in realtà solo Mostar, ma mi era rimasta nel cuore e volevo anche conoscere con i miei piedi e i miei occhi la Gerusalemme d'Europa, ovvero Sarajevo, che come tutte le città in bilico tra oriente e occidente mi attirano moltissimo.
Da anni con mio marito dicevamo “Prima o poi ci andiamo col Bekcic a Sarajevo, così ci fa da Cicerone”, ma poi non si era mai fatto nulla.
Quest'anno(2009  leggo un po' di libri (tra cui “Maschere per un massacro” di Paolo Rumiz, “Il giorno di Bajram”di Francesca Caminoli e “Venuto al Mondo” della Mazzantini) che riaccendono in me la voglia di partire per i Balcani in un viaggio un po' on the road (in Bosnia Erzegovina) e un po' stanziale, ma non troppo (in Croazia)...mi documento, scrivo all'Ente del Turismo bosniaco, rivedo il documentario “ Jugoslavia – Morte di una nazione”, vado alla Bit in cerca di informazioni, ma più che altro rimane sempre quella scintilla, i miei ricordi di bambina e la musica...e sempre Quelle Due Canzoni in testa a farmi venire i brividi.
Due settimane prima di partire andiamo a trovare Aleksandar (Il Bekcic, come lo chiamo io) e la sua famiglia così ci spiega un po' della sua città che ha lasciato dopo l'ultima triste guerra. Ci mostra la cartina della città durante l'assedio, con disegnati i carri armati e le linee di divisione per capire com'era circondata Sarajevo e dove si trovavano le zone in mano ai Serbi e quali no. 

Si avvicina il piccolo Nikola, 6 anni e con candore giocoso esclama “Uuuh, quante macchine da guerra...per me han vinto questi” e indica una delle parti in mano ai Serbi. Suo papà gli risponde “beh, no, non han vinto loro”. Allora Nikola indica un punto a caso nel centro di Sarajevo e dice “allora hanno vinto questi” e suo papà “uhm, no, nemmeno loro”. La piccola Sara, 4 anni, allora giustamente esclama “Ma allora questa guerra non l'ha vinta nessuno!” e suo papà “eh, in un certo senso no, non l'ha vinta nessuno”. A volte i bambini con una frase di poche parole sanno riassumere una realtà ben più complicata.
Con gli ultimi consigli del Bekcic, la guida della Lonely sui Balcani e tanta voglia di partire da non starci dentro, il 2 agosto si parte, per ora siamo io, Ste, Sugar, Silvia, Robiola e Chegue poi durante il cammino si aggiungeranno gli altri.
Il sole picchia in questa prima domenica d'agosto, il termometro della macchina segna 37 gradi per quasi tutto il tragitto, dobbiamo arrivare entro sera al villaggio di Jelov Klanac, a circa 20 km dal parco nazionale di Plitvice, quasi al confine con la Bosnia, punto strategico per una sosta, visitare i laghi e poi proseguire per il nostro viaggio balcanico...
Non c'è traffico e il lettore cd ci fa compagnia con i Clash, i Ramones, i Dire Straits, i CCCP, i CSI e come sempre appena arrivo in Slovenia voglio sentire “Annarella” come la prima volta che l'ascoltai attraversando una strada statale in mezzo a collinette verde e case di montagna che sembrava di essere in Tirolo. Ma quando arrivo in Croazia voglio sentire Bregovic, come ogni volta che torno.
Rakovica - Jelov Klanac

Oramai siamo quasi a Rakovica, guardo la cartina e per poco non manchiamo la stradina sulla destra, quella che indica Jelov Klanac. Campi arati, piccole case umili,ma tutte ordinate, con i fiori alle finestre e sui balconi e in fondo boschi e boschi. Qui d'inverno fa molto molto freddo, anche se siamo sui 600 metri di altitudine e non si può dire che sia montagna, nevica spessissimo e la temperatura è spesso sotto lo Zero. Ma in questo agosto torrido il termometro segna anche qui 37°C e nei campi l'erba è giallina, secca. Da lontano vediamo due chalet in legno d'abete proprio come quelli in cui dormiremo noi per le prossime due notti.


Arriviamo in uno spiazzo con una piccola cabina in legno che funge da Reception sia per il maneggio che per i due chalet. Una signora ci accompagna al nostro, siamo al primo piano tutto mansardato dello chalet più “lontano”, quello più lontano dalla stradina asfaltata. Intorno a noi solo i boschi. Magnifico. La casa dentro è ancora più bella, tutta arredata con mobili in legno e dettagli sui toni dell'arancione. Una piccola stufa in ghisa si trova nel centro della sala, chissà che bell'atmosfera anche d'inverno, con il fuoco acceso e la neve fuori.

Passiamo la sera a brindare con le Karlovacko (la birra croata di Karlovac), a girare scenette stupide con la telecamera, a giocare a Uno...l'euforia del viaggio ci fa sentire bambini.
Advertisement



Il giorno dopo ci sveglia un bel sole, guidiamo per un quarto d'ora verso l'ingresso 2 dei laghi. Se è possibile mi sembrano ancora più belli che nel 2003, peccato per la troppa gente. I parco consiste in 16 laghi alimentati dai fiumi Bijela Rijeka e Crna Rijeka (Fiume Bianco e Fiume Nero), sorgenti sotterranee, collegati tra loro da cascate, che si riversano nel fiume Korana. Nel 1979 sono stati proclamati Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco e sono visitabili grazie a una rete ben segnata di sentieri e a 18 km di passerelle in legno che si integrano benissimo nel panorama, senza deturparlo. Col caldo che fa, un tuffo in questi laghi color smeraldo sarebbe fantastico, ma per via del travertino, che altrimenti morirebbe, è vietato.



I laghi infatti sono in continua trasformazione, le grandi quantità di carbonato di calcio contenute nelle loro acque danno vita a mutevoli formazioni di travertino ecco spiegato questo gioco di barriere che crea questa miriade di cascate. La parte superiore del parco è più selvaggia, con una natura più dirompente, mentre la zona dei laghi inferiori è più tranquilla, con laghetti dai colori cangianti per via dei minerali contenuti nell'acqua. Nella parte dei laghi inferiori si trova anche la cascata più bella secondo me. Il Kozjak fa da ponte tra i laghi inferiori (entrata 1 del parco) e i laghi superiori (entrata 2 del parco) e si attraversa con un battello elettrico (trenini e battelli elettrici all'interno del parco sono inclusi nel prezzo del biglietto). Nessuna foto e nessun ricordo rende giustizia al colore unico di questi laghi...la prova è che tornandoci ho provato lo stesso stupore di 6 anni fa! Penso che sia uno dei posti più belli mai visti in vita mia. Dopo esserci riempiti gli occhi di tanta grazia, torniamo nelle nostra bella casetta nel bosco non senza esserci fatti una bella scorta di Karlovacko per passare la sera tra altre mille chiacchiere e risate...e dopo aver dato un occhio alla cartina perchè domani sarà...BOSNIA ERZEGOVINA...
studiando la cartina e la guida di Sarajevo
INFO PRATICHE:
PER MANGIARE: nel parco ci sono alcuni punti ristoro, per la sera invece, se non soggiornate in hotel, ma come noi nei paesini dei dintorni, vi consiglio di portarvi la spesa da casa o di fermarvi nel minimarket nei pressi del parco e di cucinare voi stessi. Noi abbiamo passato una magnifica serata nella calda atmosfera delle nostre casette di legno, con birra locale e un buon piatto di pasta!
PER DORMIRE: io vi straconsiglio gli appartamenti Jelov Klanac, ecco il link: http://www.jelovklanac.com/it/
Altrimenti vi consiglio anche questo sito dove troverete varie proposte di appartamenti nei dintorni: http://www.plitvice-lakes-apartments.com/index.html

6 commenti:

  1. Bellissima sorpresa, che voglio ricambiare con questa ... ;)
    http://viaggiebaci.wordpress.com/2011/07/27/jelov-klanac-vacanze-in-ranch/

    PS: inutile dirti che ti seguirò passo a passo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. eh eh eh ovviamente l'avevo già letto!!! uno dei primi post che lessi due anni fa quando scoprii il tuo blog per caso e lo salvai nei preferiti...trovai tre cose in comune: che avevi letto Venuto al Mondo della Mazzantini, che eri stata a Vis e che avevi alloggiato a Jelov Klanac...pazzesco...

      Elimina
  2. Che bello! Mi ha fatto venire tanta voglia di tornarci, sono stata diverse volte in Croazia ed a Plitvice sono andata nel 2007, a Settembre.
    concordo, un posto unico.
    Ciao
    Norma

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Norma, grazie!!eh sì....PLITVICE è davvero un posto favoloso...uno dei posti più belli che abbia mai visto...vero è che non ho viaggiato molto fuori dall'Europa, ma ad esempio quando sono andata in Messico sono stata ad Agua Azul e sono rimasta delusissima...

      Elimina
  3. Conosco già il racconto per intero, ma corredato dalle foto è più bello!!
    Per Sarajevo ho adocchiato la pensioncina in cui siete stati voi...sembra proprio carina e spero di trovare posto li :)

    RispondiElimina

Lascia un tuo pensiero...mi farà piacere!