giovedì 5 febbraio 2015

Serendipity - Il Senso dei miei viaggi.

Serendipity...quel termine anglosassone praticamente intraducibile che racchiude in una parola quello che per me è il senso stesso del viaggio: la capacità di trovare qualcosa di bello mentre si sta cercando altro.
A chi non è capitato? Nella vità di tutti giorni, certo, ma viaggiando è ancora più facile! Come quella volta che in vacanza in Croazia sull'isola di Cres quando, stufi di stare in spiaggia, decidemmo di andare a visitare il paesino di Lubenice nell'entroterra, ma mentre stavamo guidando veniamo distratti da un cartello scritto a mano e apposto su un albero:

Gelato ai fichi!

Eravamo nei pressi di Mali Podol, una frazioncina composta da tre case di numero. Il cartello recitava in più lingue "gelato ai fichi" e seguendo le indicazioni siamo capitati nel cortile di una casupola in pietra.  Nel cortile c'era un tavolino e qualche panca e sedia, c'erano vasi smaltati con dentro gerani rossi e bianchi e barattoli di latta riutilizzati come vasi per fiori. Ad accoglierci una coppia, lui di Cres e lei tedesca, che dopo aver girovagato per anni in Europa e anche negli USA ha deciso di fermarsi a Cres, Per sempre...un ritorno alle origini. Abbiamo assaggiato il loro gelato ai fichi, che più che gelato è una specie di ghiacciolo il cui bastoncino è fatto con rametti di ulivo, mentre i fichi sono autoctoni oppure comprati sull'isola di Krk, comunque tutto fatto in casa.
Un sapore eccezionale...
Ci hanno anche fatto assaggiare dei biscotti salati alla salvia preparati da loro e dopo ne abbiamo comprato un sacchettino perchè erano deliziosi. 
Ci siamo persi in chiacchere, tra un biscottino e l'altro e alla fine a Lubenice ci siamo andati un altro giorno. Questo è uno dei più bei ricordi che conservo di quella vacanza.

Oppure come quella volta sempre in Croazia, ma questa volta in mezzo al mare, sulla barca che ci stava riportando a Korcula dall'isola di Mljet...per caso mi siedo vicino a un ragazzo, agli occhi di una me appena ventenne, lui sembrava un uomo (poi scoprii che aveva 28 anni) . Questi mi chiese un informazione in inglese, iniziammo a parlare, si chiamava Stefan ed era di Vienna, viaggiava solo. 

Stefan è il ragazzo pelato, ancora non ci eravamo conosciuti
Gli presentai i miei amici e iniziammo a chiacchierare in inglese, ma quando non ci venivamo le parole in italiano o anche in tedesco. Ci raccontò che ogni anno lui veniva a Korcula una settimana, da solo o al massimo con un amico e si portava la sua bicicletta e girava così per l'isola e le spiagge.
Studiava geologia e , guarda un po' le coincidenze, era stato per l'Università in Val Brembana, proprio vicino al paese di origine del mio fidanzato. Insomma...per farla breve....da quel giorno fino alla fine della vacanza Stefan divenne parte della compagnia, avevamo trovato un amico. Salutarci 5 giorni dopo fu davvero triste...per anni ci siamo mandati più o meno regolarmente foto e e-mail, Facebook non esisteva ancora e ora non mi ricordo più il suo cognome. L'ultima sua e-mail mi diceva che sarebbe partito per Israele come volontario in un ospedale, da allora, era il 2004, non l'ho più sentito. Stefan, se passi di qui fammi un saluto!! Chissà mai che così come ci siamo conosciuti cercando un'informazione non ci ritroveremo per caso grazie a questo blog, magari mentre stai cercando su google "isola di Korcula"...

Infine, ecco un altro episodio di Serendipity, questo molto recente. 
Era la scorsa estate, un on the road nei Balcani (ancora!!) che mi avrebbe riportato nella mia cara Sarajevo.

Stavamo cercando una pasticceria, Rahatlook, molto pubblicizzata a Sarajevo, ma ecco che sulla nostra sinistra notiamo una Chiesa, guardiamo sulla cartina e scopriamo essere la Vecchia Chiesa Ortodossa che nonostante non fosse la nostra prima volta in città, non avevamo mai visitato. 
Incuriositi entriamo...tutti abbiamo la stessa senza sensazione: se non fosse per le Icone, sembrerebbe di stare in una Sinagoga, piuttosto che in una Chiesa. 

Vecchia Chiesa Ortodossa


L'atmosfera è surreale...una musica mistica suonata con l'organo si mischia al profumo di cera delle decine di candele bianche accese e incastrate dentro una vasca piena di acqua e sabbia...è uno di quei momenti magici, che capitano poche volte nella vita. Siamo tutti in silenzio, rapiti dall'atmosfera, ognuno perso nei propri pensieri e accecato da tanta grazia. E' stato un momento che non dimenticherò mai e la cosa bella è averlo condiviso con la mia migliore amica e mia figlia che erano lì con me. 

Con questo post partecipo all'appuntamento mensile de "Il Senso dei miei Viaggi", questo mese capitanato da Elena del Blog "Anche Oggi Non Ho Vissuto Per Niente