martedì 4 novembre 2014

Gli incompiuti dei miei viaggi - #sensomieiviaggi

Ogni volta che organizzo un viaggio mi faccio una scaletta delle cose che non devo assolutamente perdere, ma puntualmente c'è sempre qualche imprevisto (per fortuna, aggiungerei!! Un po' di improvvisazione nei viaggi ci vuole!!) che scombina i piani.. come un acquazzone che ci costringe a cambiare programma, come quella volta a Berlino quando una sfilata a cui ci troviamo nostro malgrado ad assistere ci fa arrivare al museo dei Ramones quando oramai è chiuso o come quella mattina in cui mi sono svegliata alle 6 e sono arrivata in piazza a Korcula per partecipare alla gita sulla foce della Neretva e Mostar per poi scoprire che io, mio marito e la mia amica eravamo gli unici iscritti e quindi la barca non partiva..o come quella volta che avevo sbagliato a leggere la guida e sono arrivata al castello del Wawel a Cracovia quando la sala che ospitava "La Dama con l'Ermellino" di Leonardo era chiusa (sono riuscita a vedere il quadro due giorni dopo).

Insomma potrei andare avanti a oltranza...ma alla fine ecco la mia "Top 3" degli incompiuti dei miei viaggi...

 La schiusa delle uova delle tartarughe - Xcacel, Messico
spiaggia di Xcacel, Messico
Il Messico è stato un sogno che si avverava, un viaggio a lungo desiderato e l'unico Oltreoceano che sono riuscita a fare (questioni di portafoglio!!), è stato infatti il nostro viaggio di nozze, 18 giorni tra Yucatan, Campeche, Chiapas e Quintana Roo, un mix di siti Maya, natura selvaggia, città coloniali e mare caraibico.
A Playa del Carmen i gestori della nostra Posada erano italo-spagnoli e quindi parlavamo con loro in italiano, ci davano un sacco di consigli su cosa vedere e cosa no, prendevamo i collectivos e ogni giorno per tutta la settimana che siamo stati lì visitavamo spiagge o parchi diversi. Ci consigliarono la spiaggia di Xcacel, lo stereotipo della spiaggia caraibica...km e km di sabbia bianca incontaminata, corallo rosa sbriciolato sulla battigia, mare che sembrava vetro fuso e una rigogliosa vegetazione. Ma la spiaggia è anche riserva naturale, qui vi depongono le uova le tartarughe marine e sulla sabbia si potevano vedere le orme di questi simpatici animali e le buche dove nascondevano le uova. Ci dissero che una biologa lavorava presso la spiaggia e se volevamo potevamo, pagando, assistere con lei alla schiusa delle uova che però sarebbe avvenuta di notte. Io ero esaltatissima, ma essendo di notte dovevamo noleggiare un auto perchè i collectivos non passavano a quell'ora. Ci informammo, ma i prezzi erano esorbitanti...l'auto meno costosa che volevano propinarci era un Maggiolone bianco degli anni 70 senza assicurazione inclusa per 100 dollari al giorno. Rinunciammo e di conseguenza rinunciammo anche al mio sogno di vedere la schiusa delle uova, un vero peccato! Anche se ci rimane il ricordo di quella spiaggia incredibile dove tornammo anche una seconda volta e che trovammo completamente deserta...era tutta per noi! Un vero regalo di nozze!!!

La Biblioteca di Sarajevo
la Vijecnica a Sarajevo
Se non parlo di Sarajevo non sono contenta...però che ci posso fare?? Non lo faccio apposta!! Giuro! Mi esce naturale!!
Comunque...dicevo...
Nel 2009 andai per la prima volta dopo la guerra degli anni 90 a Sarajevo,la storia della Vijecnica , la Biblioteca in stile moresco simbolo della città,  mi aveva da sempre affascinato e infatti fu una delle prime cose che andai a vedere. Sapevo che era in ristrutturazione, dopo la sua distruzione da parte dei cetnici durante l'Agosto 1992 e infatti la trovai impacchettata, ma era notte ed era ugualmente illuminata. Rimasi lo stesso a bocca aperta e pensai che se mi faceva quell'effetto con le impalcature chissà che effetto mi avrebbe fatto una volta restaurata e promisi a me stessa di tornarci presto, una volta ultimati i lavori. Questa primavera finalmente è stata inaugurata e ad Agosto sono tornata da lei, ho mantenuto la mia promessa e lei ha mantenuto la sua: lasciarmi senza fiato davanti a tanta bellezza!!

La Caldera - Isola di Santorini
Sognavo da anni le Cicladi, un "ISLAND HOPPING" per la precisione e dopo aver visto un film che ora reputo un po' "stupidino" , ma che quando avevo poco più che vent'anni mi aveva emozionato moltissimo ("Che ne sarà di noi" di Veronesi), divennero un urgenza. Prenotai il volo ad Aprile per Agosto e già costava "un botto", di solito viaggiavamo con i nostri migliori amici, eravamo sempre un bel gruppo,ma sempre squattrinati, io lavoravo, ma molti ancora studiavano o avevano lavoretti precari quindi eravamo sempre al risparmio. L'anno prima eravamo partiti in 17 e per risparmiare ci eravamo sparati 24 ore di traghetto da Trieste a Corfù e avevamo affittato un'intera villa, il tutto per la ridicola cifra di 399 euro a testa (me lo ricordo ancora!! Traghetto e due settimane di alloggio!!Che galla, quando mi ci mettevo riuscivo sempre a scovare e spuntare i prezzi migliori e a stare nel budget che mi davano i miei amici). Per farla breve, quell'estate partimmo solo in 6, la compagnia si divise in due: noi 6 andammo in Grecia (Atene, Paros, Santorini e Naxos) e gli altri a Lloret de Mar.
Il viaggio fu bellissimo, noi sei insieme ci divertimmo un mondo, eravamo anche i più inclini della compagnia a visitare più posti in un giorno, eravamo i meno "stanziali", quindi avendo le stesse esigenze non litigammo mai e tutto filò liscio, ma gli altri mi mancavano. Tanto. Tantissimo. A volte la sera avevo il magone, perchè pensavo a quando l'anno prima avevamo fatto il falò sulla spiaggia di Pelekas o la mega grigliata sul terrazzo di casa. Oppure due anni prima, quando dopo 18 ore di macchina arrivammo a Plitvice e il giorno dopo J. disse che per vedere quello spettacolo ne era valsa la pena e avrebbe guidato ancora 18 ore se gliel'avessero detto. O sempre due anni prima sulle mura di Dubrovnik a improvvisare uno "street party" coinvolgendo dei perfetti sconosciuti e tirare l'alba con loro. 
Una sera a Paros tornai a casa e trovai la chiamata proprio di J. ma era troppo tardi per richiamare . Gli scrissi un sms (ai tempi non c'era whatsapp, nè FB!!) e mi rispose che mi aveva chiamata perchè gli mancavamo. 
Il giorno dopo ci imbarcammo su un traghetto lentisssssssimoooo per Santorini e non ero pronta allo spettacolo che mi aspettava. 
A un certo punto avvistammo un'isola nera...si faceva sempre più vicina...era un semicerchio...entrammo nella caldera e rimasi senza fiato: guardavo questa parete bruna e rossastra a picco sul mare blu cobalto, il cielo dello stesso colore del mare e in cima alla parete una spruzzata bianca, che sembrava neve, ma altro non era che il candido paese di Oia, con i suoi mulini a vento e le sue casette bianche e pastello. 
In quel momento ero vicina al mio moroso (ora marito) e gli dissi che mi spiaceva che gli altri nostri amici non fossero con noi. Mi mancava qualcosa. Sentivo che quel momento non era compiuto, non era perfetto perchè mi mancavano troppo, soprattutto D. e J. , sapevo che loro sarebbero rimasti come me a bocca aperta davanti a quello spettacolo. Presi il cellulare e scrissi a entrambi un messaggio "Vorrei foste qui con me, perchè quello che sto vedendo vi piacerebbe da impazzire".


la Caldera - Santorini

Con questo post partecipo all'appuntamento mensile de "Il Senso dei miei Viaggi", ideato da Monica e per questo mese "capitanato" da Mamma Orsa Curiosona