domenica 17 marzo 2013

Piccole suppostine di felicità

L'altro giorno ero al lavoro come sempre. Non è un bel periodo, mi sento sotto pressione, senza gratifiche, che a volte basterebbe una bella parola, non è che uno pretende chissà che.
Mi sento stanca fisicamente e mentalmente, quest'inverno è stato pesantissimo e sono andata al lavoro anche quando avevo la sinusite (e sentirmi anche dire "smettila di soffiarti il naso che disturbi"...ma va beh) , anche quando mia figlia aveva il virus gastrointestinale e ci ha fatto passare notti di inferno e anche tutte le altre volte che per tosse, febbre o raffreddore non ci ha fatto dormire... e ora accuso il colpo.
Avrei bisogno di staccare per qualche giorno, ma tanto non c'è nessuno che mi sostituisce quindi rinuncio perchè se lo facessi tutto mi si ritorcerebbe contro (troverei tutto l'arretrato dei giorni di assenza sulla mia scrivania ed è per lo stesso motivo che vado al lavoro anche quando sono ammalata) e ho ancora 50 giorni arretrati di ferie...no comment.
Comunque per questi motivi e anche per tanti altri (mal di schiena, brutto tempo, la primavera che ancora non si vede all'orizzonte, l'attesa per una visita che devo ancora fare, alcune brutte notizie su un paio di amici...) ero entrata in uno di quei tunnel neri in cui mi ritrovo alcune volte a rimuginare e a pensare al peggio.
E poi ho letto quel post, che anche se non mi trova d'accordo al 100% su tutto, mi ha fatto pensare che in effetti invece che star lì a rimuginare su sfighe vere o presunte (sono ipocondriaca e pessimista), sulle cose che non funzionano come vorrei (tipo il mio lavoro) ecc...ecc...potrei pensare alle cose belle della mia vita, a guardare con occhi diversi quello che mi succede di bello ogni giorno, anche banalità che spesso do per scontate anche se non lo sono affatto.
E poi mi è arrivata una mail da un'ex collega che avevo rivisto qualche giorno prima e a cui avevo mandato una foto di noi due insieme ai nostri bimbi e all'altra nostra ex collega incinta.
Mi ha scritto "Vorrei farti notare come tu anche nella foto di gruppo coi nanetti riesci a mantenere un’espressione da femme fatale… dovresti tenere dei corsi di riabilitazione per casalinghe disperate!!"  cosa che mi ha fatto ridere di brutto (ma chi? io? quella che inciampa almeno una volta al giorno e che ogni volta che esce dall'ufficio prende dentro lo stipite della porta? proprio io? che la mattina metto la prima cosa che capita e che porta i tacchi solo ai matrimoni?).
Questa piccola suppostina di felicità unita al fatto che poco dopo ho scoperto che La Pulci è stata ammessa alla materna nella classe degli anticipatari, cosa che mi farà risparmiare 5000 euro in un anno, ha fatto di quel giorno un buon giorno.
Ho deciso che d'ora in poi mi segnerò su un file almeno tre cose belle di ogni giorno e ogni fine settimana farò un post dedicato a quei piccoli momenti di bellezza.
Perchè cazzo, ce ne vuole di bellezza di questi tempi...

lunedì 4 marzo 2013

la perpetuazione della specie...



"Stella rimane figlia unica, capito Ste?? capito? Ricordamelo quando ti chiederò di fare il secondo"

Io me lo ricordo bene il momento in cui lo dissi. 
Era la mia 18esima ora di travaglio, minuto più, minuto meno quando ancora ero a metà strada, senza saperlo, e  mi stavano portando in sala parto per fare finalmente la tanto sognata Epidurale (o Happydurale come l'ho rinominata io).
"Signora, ma è già di 6/7 cm, sta andando così bene, è sicura di volerla fare?"
Orco cazzo se la voglio fare. Mai stata più sicura di una mia decisione come in quel momento. 
Un'induzione alla 41+6...parliamone... Praticamente la gestazione dei somari...uhm...
Un travaglio di 23 ore e un'episiotomia.
Eppure già mentre lo dicevo (che Stella sarebbe rimasta figlia unica) sapevo che stavo mentendo. 
Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui il desiderio di fare un altro figlio si sarebbe fatto sentire prepotente, contro ogni ma e ogni se... Contro ogni logica. 
Perchè dev'esserci dentro di noi qualche istinto primordiale che ti fa "dimenticare" il dolore del travaglio e del parto, ti fa vedere i precedenti 9 mesi di rinunce alimentari e fatica solo come una breve parentesi di cui ricordi solo i momenti belli (bellissimi, supremi...) come il primo calcetto, la prima ecografia e più indietro nel tempo quella mattina in cui due linee rosa ti hanno detto che non saresti mai più stata sola.
Dev'esserci una sorta di amnesia che non ti fa ricordare in modo chiaro come ci si sente stanche i primi giorni a casa con un neonato...
Come ci si sente inadeguate quando magari tua figlia piange e non sai come calmarla. 
Come sia un'impresa epica fare una doccia della durata di 5 minuti.
Come siano ansiogeni i primi giorni dopo il parto quando ancora la montata lattea non è arrivata e ti sembra di far morire di fame tua figlia. 
Come siano rompimaroni tutti i parenti che alargiscono pareri e suggerimenti non richiesti.

E infatti quel momento è arrivato. Mesi fa a dire il vero. Era settembre 2012, tornata rigenerata da una vacanza in Croazia ho sentito fortissimo il desiderio di avere un secondo figlio, di riprovare le emozioni della gravidanza e di avere un piccolo riscatto.
Dico "riscatto" perchè la gravidanza di Stella, seppur magnifica dal punto di vista fisico, è stata inizialmente molto pesante dal punto di vista psicologico. 
Venivo da un aborto precoce alla sesta settimana e quindi per me ogni tappa fino alla fine del terzo mese è stata vissuta con ansia spropositata anche perchè ebbi delle perdite ematiche a 7 settimane dovute a un piccolo distacco di placenta. 
Quando dopo la Traslucenza Nucale mi ero finalmente rilassata ecco che arrivano i risultati un po' ambigui del bi-test. 
La settimana dal giorno dell'esito del bi-test al giorno in cui 10 gg dopo ho avuto un colloquio con la dottoressa che aveva eseguito la traslucenza nucale sono stati i gg forse peggiori della mia vita. 
Ero in un buco nero, non facevo che piangere e riguardare l'ecografia di mia figlia.
Poi la decisione di non fare ulteriori accertamenti perchè dentro di me sapevo che era sana, ma fino al parto un velo di incertezza mi ha sempre accompagnato.
Quindi immagino che la mia ipotetica futura gravidanza possa essere una sorta di riscatto. Ho sempre invidiato quelle donne che sono rimaste incinte senza il minimo problema e hanno affrontato tutti i nove mesi come se tutto quello che stava loro capitando fosse a loro dovuto. 
Io ho vissuto quei 9 mesi come una continua conquista. Ogni settimana, ogni mese erano un traguardo. Ogni ecografia era attesa snervante e poi gioia sconvolgente. Per 9 mesi ho vissuto tutto come se non mi fosse dovuto niente. Ho ringraziato Santi, Madonne e parenti defunti, io che sono praticamente agnostica, per ogni fottutissimo giorno di gravidanza. E forse ho avuto così tanto paura che Stella uscisse di lì troppo presto che alla fine non voleva saperne di uscire e me l'hanno dovuta sfrattare a forza. 

Però Settembre non era ancora il momento giusto per cercare un figlio. La razionalità ha vinto sull'istinto e me ne pento, perchè in quel momento non avevo dubbi su quello che volevo.
Invece in questi mesi ho avuto troppo tempo per pensare e per rimuginare e tanti dubbi si sono affacciati.
La mia casa di 74 mq basterà per 4 persone? Ho solo un bagno...solo una cameretta...so che un tempo si viveva anche in 8 persone in meno spazio...ma appunto erano altri tempi...
La mia Lancia Y basterà per due seggiolini? 
E'giusto fare il secondo figlio sapendo che dovendo lavorare full time dovrò pesare sui miei genitori?
Non toglierò attenzioni importanti a Stella? 3 anni di differenza mi sembrano l'ideale, ma da un lato penso che lei potrebbe risentirne.
Con un figlio all'inizio la coppia ne ha risentito...con due che succede? 
E se qualcosa va storto? problemi del bambino o durante il parto?
E la paura del parto dove la mettiamo?Se mi avessero chiesto com'era stato partorire a pochi gg dal parto avrei risposto che rispetto a quello che mi aspettavo non era stato nulla di trascendentale...ma ora quell'induzione con seguenti 23 ore tra travaglio e spinte mi sembra soprannaturale...del tipo "ma chi me lo fa (ri)fare?"...
E poi con Stella sono stata fortunata...ma se mi esce uno di quei nani del modello peggiore...quelli sempre-urlanti e mai-dormienti?

Qualcuno mi ha detto di mettere i pro e contro dell'avere un secondo figlio nero su bianco, ma non lo voglio fare perchè so che i "contro" sarebbero molti di più e invece io dentro di me questo secondo figlio lo desidero nonostante tutto. E tutti i "se" e tutti i "ma" li affronteremo eventualmente man mano che si presenteranno visto che un figlio è cmq una cosa meravigliosa e invece nella vita, come ho purtroppo già sperimentato, a volte ci sono imprevisti molto brutti che ti spiazzano e che devi comunque imparare a gestire. Quindi benvengano gli imprevisti bellissimi che ti porta un figlio. 

In un modo o nell'altro ce la faremo.