giovedì 14 gennaio 2016

17 Novembre 2015

Sono passati quasi due mesi e non ho ancora parlato di come sei venuto al mondo, mio piccolo panzerottino...come avevo fatto per Stella (non su questo blog però...e tutto è andato perso) anche tu meriti il racconto del nostro parto.
Come ben saprai, sei stato sfrattato, esattamente come era successo alla tua sorellina. Lunedì 16 avevo fatto l'ultimo monitoraggio e niente...tu eri lì nella tua piscinetta, beato e contento e non volevi saperne di uscire. Quindi ecco come un deja vu l'ostetrica che mi dice "se non nasce stanotte, domattina vieni qui che ti ricoveriamo, dobbiamo procedere con un'induzione". Che botta!!! Sta volta speravo davvero di scamparla...ancora a distanza di mesi a scriverlo provo una stretta al cuore e un senso di fallimento. Non proverò mai l'emozione di un parto spontaneo...niente scene viste in centinaia di film; "caro, mi si sono rotte le acque!!" dice lei a un lui semi addormentato nel letto....Niente corse rocambolesche in taxi per arrivare in tempo in ospedale con lei che si tiene stretta la pancia e urla...Niente parti precipitosi in un supermercato (no, beh, questo sono contenta di averlo evitato!)...Niente bagni caldi a lume di candela mentre aspetti che lui venga a prenderti per portarti in ospedale perchè hai le prime contrazioni. Niente. I miei figli richiedono evidentemente gestazioni di quasi 10 mesi. Però poi mi escono bene...
Anyway...sto divagando...
Mi ricoverano alle 8 di martedì 17 Novembre che ero a 41+5 e l'induzione era prevista per le ore 18. Alle 9 però alla visita con la ginecologa mi dicono che ero già dilatata di 1 cm allora mi  fanno lo scollamento delle membrane che tutti mi avevano descritto come una cosa dolorosissima e invece...io non sento nulla, tranne un grande fastidio per il ravanamento! Ma purtroppo non fa effetto. A mezzogiorno a sorpresa mi dicono che iniziano l'induzione perché era inutile aspettare le 18 visto che c'erano poche partorienti. Invece che gel o fettuccia di prostaglandine preferiscono iniziare con la rottura delle acque considerando che era il secondo parto, che avevo già una dilatazione di 1 cm e che avevo fatto lo scollamento delle membrane.
Dopo poco, cioè dopo aver perso tipo 1 litro e mezzo di liquido amniotico caldo che manco sapevo come muovermi, inizio ad avere contrazioni, ma strane, erano più dolori che dalle gambe si irradiavano al collo dell'utero o almeno la sensazione era quella... Dopo 2 ore sono solo a 2 cm di dilatazione...wow, un successone!!!
Già ero venuta in ospedale di pessimo umore, insofferente verso tutti e tutto perché non accettavo il fatto di dover fare un'altra induzione.. Figuriamoci quando a quel punto mi comunicano che avendo rotto le acque e fatto scollamento non volevano aspettare troppo e mi propongono anche se ero di soli 2 cm di fare una flebo di ossitocina ma con 1 bolo di epidurale leggera perché se no i dolori sarebbero stati insopportabili...per dirlo loro!! Di solito l'epidurale la offrono quando sei di almeno 4 cm, con Stella l'avevo fatta a 6 cm...
Io non ero d'accordo, inizio a piangere e protestare, mi sentivo tradita dal mio corpo che non collaborava, tradita dai dottori che non avevano fiducia in lui...che magari se avessero aspettato la natura avrebbe fatto il suo corso. Inizio ad implorarli...implorarli di aspettare almeno un'ora per vedere se magari le contrazioni si fossero regolarizzate, ma niente... non hanno voluto. Il tuo papà inizia a preoccuparsi perchè mi vede poco collaborativa, ha paura che con il mio atteggiamento potrei bloccare il parto... Dopo 1 ora di ossitocina finisce l'effetto della leggera partoanalgesia che mi avevano fatto, sento malissimo, le contrazioni non sono mai al picco, ma troppo ravvicinate proprio per l'ossitocina.. Ma ho un asso nella manica da giocare. Inizio a fare le visualizzazioni della mia vagina che si apre, che diventa enorme per far passare la testa di un bambino, del mio bambino, cerco di non contrastare il dolore chiudendomi, ma anzi lasciandomi andare aprendo bocca e gola e pronunciando vocali come la A o la O . Sembro matta forse, ma inizio a dire "Aaaaaa" oppure "Oooo" ogni volta che devo accompagnare l'onda della contrazione. Tutte cose che avevo letto sul libro "La gioia del parto" di Ina May Gaskyn, che mi aveva consigliato una mia amica doula, Lucia RPer farla breve dopo 2 ore che mi hanno applicato la flebo di ossitocina mi visitano e a sorpresa mi dicono che sono a 10 cm di dilatazione...cioè...sono passata da 2 a 10 cm di dilatazione in 2 ore. Esaltatissima tutta all'improvviso realizzo che è oggi che ti conoscerò.Oggi verrai al mondo. Non domani. Non ci metterò 23 ore come con Stella. Tu nascerai oggi, fra poche ore o forse minuti. Oggi, dopo 9 mesi e mezzo nella mia pancia attraverserai il mio corpo, con la forza di un meteorite che attraversa l'atmosfera. Nel momento in cui realizzo questa cosa dico ad alta voce "Ma allora nasce oggi!" e io e il tuo papà ci abbracciamo emozionati. Io sono prontissima a spingere, ma l'ostetrica mi dice che non posso,devi scendere ancora un po' nel canale. 
A un certo punto contrazioni sparite, ma io sento voglia di spingere, è assurdo...la pancia non si indurisce più, ma io sento che stai spingendo e io voglio accompagnarti in questo, sento malissimo alle gambe e alla parte bassa dell'utero, come se fossero delle contrazioni concentrate solo in quella zona, ma la pancia non diventa dura e il monitoraggio non le registra. L'ostetrica mi dice di non spingere, ma tu bimbo mio avanzi da solo, ti sei fatto strada da solo, anche l'ostetrica rimane stupita.
Io allora anche senza contrazioni (nonostante mi avessero aumentato la dose di ossitocina, dandomi però anche un rabbocchino di partoanalgesia) spingo fregandomene di quello che mi dice l'ostetrica, ho deciso che mi prendo una rivincita su questa induzione subita, ora decido io e sento che devo spingere, sto solo assecondando il mio corpo e tu che vuoi nascere. So come fare, l'ho già fatto 5 anni fa, ricordo bene come si spinge, non spreco energia, ora so come devo fare e come respirare. E infatti da quando decido di testa mia in pochissime spinte sei venuto al mondo. "Ore 19:20" sento dire dall'infermiera che intanto è arrivata per dare una mano. 
Sei stato bravissimo, ti sei quasi messo al mondo da solo. Mi hai aiutato un sacco. 
Io non ho nemmeno urlato, quando ho sentito che stavi scivolando fuori da me ho solo detto "aaaaaaaaiaaaaaah...sta uscendo" ed eccoti qui. 
Ricordo l'ostetrica (molto carina, è stata dolcissima standomi accanto tutto il tempo) che dice "Sei stata bravissima!" 

Tu a pochi minuti di vita

È stato un parto stranissimo, inizialmente subito, ma infine molto emozionante. Io e il papà abbiamo pianto un sacco, di gioia e per tutta la tensione accumulata. I protocolli dell'ospedale sono un po' cambiati da quando è nata Stella e così senza che ti lavino ti appoggiano su di me nudo, avvolto da un lenzuolino, per fare il contatto pelle a pelle e favorire da subito l'allattamento. Nella stanza luci soffuse, il cielo fuori che ha un colore stupendo...era una bellissima giornata e prima, poco prima di iniziare a spingere, una palla infuocata tramontava colorandolo e infuocando il cielo di arancione. Ora è buio , ma c'è quel cielo limpido di quando è sereno d' inverno, con i contorni netti delle colline e dei palazzi che si vedono all'orizzonte. Che incontro romantico il nostro primo incontro. Ma niente champagne, bensì una tazza di tè caldo che mi porta l'ostetrica assieme a dei biscottini al burro. Che dolcezza il nostro primo abbraccio. Dopo due ore abbracciati così, ti hanno fatto un bel bagnetto e pesato...3,560 kg...quasi il clone di tua sorella Stella. Entrambi indotti il giorno 17, entrambi nati di martedì, entrambi lo stesso peso (Stella ti superava di 15 g). .Sei anche molto lungo, 52 cm! La tua prima tutina è bianca e tu sembri un fiocco di neve. Che strano questo parto, iniziato malissimo, con me che non accettavo per nulla questa induzione e che poi mi sono riscattata a pochi passi dal traguardo. Ti ho proprio sentito farti  spazio per venire al mondo, con Stella ricordo che spingevo, spingevo, spingevo e non capivo a che punto fossi, non avevo idea di quanto mancasse. Questa volta capivo tutto. Arrivata lì sapevo esattamente cosa fare e a che punto fossi tu. Un'emozione unica!
Mi sono subito innamorata di te e questo ha dissipato ogni dubbio perche, lo ammetto, le emozioni di questa gravidanza non sono state lontanamente paragonabili a quelle provate con Stella e avevo anche paura che anche il nostro incontro fosse meno intenso. Invece ora che sei qui sono "in love", totalmente! La seconda notte in ospedale è arrivata la montata lattea e sono stata felicissima, ci tenevo tanto ad allattarti. 
il momento più dolce

E che dire del tuo incontro con Stella? Peccato che tu non lo ricorderai, ma lei quando ti ha visto era il ritratto della gioia, era luminosa come il suo nome. Mi scoppiava il cuore a vedervi così. Purtroppo la foto di quel momento non c'è, ma certe immagini rimangono impresse nel cuore per sempre, senza bisogno che esse siano digitalizzate :-)


I miei due bambini...gioia infinita!


 E i giorni dopo, dopo che ti sei dovuto fermare a fare la fototerapia perchè avevi un po' di ittero, quando finalmente siamo tornati a casa, ho conosciuto la gioia di una felicità totalizzante, rotonda e appagante. Mi sono sentita completa al 100% con te, Stella e il papà.
Non sono una romanticona con il paraocchi, sapevo che non sarebbe stato sempre così, che la stanchezza avrebbe preso in alcuni giorni il sopravvento, che gli ormoni avrebbero fatto i loro scherzi e così è stato, per lo meno in certi momenti, ma quella pienezza, quella bellezza che ho visto quel giorno l'ho messa mentalmente in una foto e incorniciata , perchè è così che ci voglio pensare (a noi 4), anche quando in futuro ci saranno magari momenti di sconforto, momenti brutti come accade in tutte le vite o momenti frenetici in cui tra lavoro e routine perderemo di vista ciò che davvero conta. Io con la mente, chiudendo gli occhi riguarderò quella foto racchiusa in un cassettino della mia memoria. 

BENVENUTO AL MONDO RICCARDO!!!