mercoledì 8 agosto 2018

I Balcani attraverso i libri

Ultimamente me l'hanno chiesto spesso: "Hai letture da suggerire sui Balcani?", quindi ecco qui i 10 libri o guide che più mi hanno ispirato un viaggio nei Balcani piuttosto che libri o guide che mi sono stati utili durante il viaggio stesso. Alcuni di questi li ho letti più volte, come "Maschere per un Massacro", perchè volevo capire meglio alcune dinamiche (la storia di quei Paesi è molto complessa) oppure come "Venuto al Mondo" perchè volevo vedere come sarebbe cambiata la mia percezione nel leggere il libro dopo essere tornata da Sarajevo. 
Spero di ispirarvi una buona lettura e che magari da quella scaturisca l'idea per un nuovo viaggio. 


particolare di una via nel quartiere Ottomano a Sarajevo



1) Venuto al mondo - Margaret Mazzantini: O ti piace da morire o non ti piace per niente, è uno di quei libri che o ti conquista e ti rapisce o non riesci ad affrontarlo. A me, personalmente, è piaciuto moltissimo. E’ la storia di amore di Diego e Gemma, un amore nato grazie al poeta e amico Gojko in una magica Sarajevo ammantata di neve alle soglie delle Olimpiadi invernali del 1984. Storia di una maternità cercata dolorosamente, fallita e poi risarcita. Ma è anche la storia di una guerra schifosa che cambiò radicalmente e per sempre la Gerusalemme dei Balcani e i suoi abitanti.Protagonista del libro è anche la città stessa di Sarajevo della quale ne esce un dipinto poetico quanto reale, si percepisce l'anima di questa città dove nonostante la paura e la morte, si poteva respirare poesia e voglia di vivere. Intenso, profondo, violentemente doloroso: di sicuro non può lasciare indifferenti.




2) Maschere per un massacro (Paolo Rumiz): Triste e scioccante, lo consiglio a chi vuole scoprire la verità (o almeno alcune verità) sulla guerra nell'ex Jugoslavia. Un reportage che ci svela i meccanismi della guerra balcanica dietro i fraintendimenti e le mistificazioni. "La guerra mette a nudo la verità degli uomini e insieme la deforma. Ci sono tanti aspetti di questa verità; uno di essi è la cecità generale - cecità delle vittime, degli spettatori (i servizi d'informazione occidentale, oscillanti tra esasperazione, ignoranza o rimozione dell'orrore e fra cinismo e sentimentalismo) e della "grande politica", che nel libro di Rumiz fa una figura grottesca." (Claudio Magris). Il libro è stato fuori commercio per tanti anni, ma a grande richiesta è tornato sugli scaffali con una nuova ristampa che contiene anche una nuova nota introduttiva dell'autore. 

3) Il giorno di Bajran (F.Caminoli): Il libro prende spunto da un fatto realmente accaduto dopo la fine della guerra in Bosnia. Durante la festa musulmana di Bajram, alcuni abitanti di Sarajevo varcano la frontiera per andare a rendere omaggio alle tombe dei loro parenti. Il pullman viene assalito da un gruppo di serbi irriducibili e quattro persone vengono uccise. Da questo fatto di cronaca si dipanano le vicende che narrano la vita delle quattro vittime e che sono frutto della fantasia dell'autrice.

4) Mama Leone (M.Jergovic): Il libro è diviso in due parti, la prima è scritta in prima persona ed è autobiografica. L'autore infatti ripercorre la sua infanzia (vissuta per metà a Sarajevo e per metà in Dalmazia) con un candore e una poesia che solo i bambini possono avere, poi un vuoto di memoria lo porta bruscamente a interrompere il flusso dei ricordi che riprende solo 10 anni dopo, pochi gg prima dell'inizio della guerra che rovinò la sua vita e la sua storia d'amore. La seconda parte del libro è una raccolta di tanti racconti inventati che parlano degli esuli bosniaci.

5) Il Violoncellista di Sarajevo (S. Galloway): Lo spunto del libro nasce da un fatto realmente accaduto: Durante l'assedio della città di Sarajevo una bomba colpì la gente in fila per acquistare il pane: ci furono 22 morti e tanti feriti. Vedran Smailović, primo violoncello dell’Orchestra sinfonica di Sarajevo, per 22 giorni consecutivi suonerà l’Adagio di Albinoni sul luogo del massacro, per ricordare ciascuna delle vittime. Ognuno dei tre protagonisti dei tre racconti del libro ha la sua storia personale, ma tutti e tre sono accomunati da una cosa: l'attrazione verso quelle note che vibrano nell'aria ogni giorno alla stessa ora come se per un attimo l'odio si fermasse e si potesse ripensare alla normalità. Freccia è una tiratrice scelta, ma che non si abbassa alle regole di nessuno e per questo si metterà nei guai, Kenan invece ogni 4 giorni deve uscire e attraversare la città rischiando di morire per riempire d’acqua le sue taniche e quella dell'odiosa vicina di casa per poter cucinare e lavarsi. Dragan invece è rimasto solo. La sua famiglia è riuscita a scappare e lui ogni giorno esce di casa per continuare a fare il panettiere, lavoro che gli permette di mangiare e quindi di sopravvivere, ma non di vivere, visto che da tempo ormai non vuol parlare più con nessuno. I tre protagonisti non si incontrano mai, ma sembrano tutti mossi ( o smossi) dalla stessa musica.

6) Il Profumo della Pioggia Nei Balcani (Gordana Kuic): Una storia tutta al femminile quella delle sorelle Salom che vivono a Sarajevo  con la madre, energica e affezionata ai valori tradizionali, il padre, che rimane in secondo piano durante tutto il romanzo, e con i due fratelli. La storia inquadra e ritrae fin nei dettagli soprattutto le ragazze e il loro carattere. Cinque donne forti, cinque ebree sefardite che in casa parlano ladino e ubbidiscono ai dettami della religione di famiglia, coinvolte nella frenesia che segue l'assassinio dell'arciduca Ferdinando e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Donne che faranno scelte di vita anticonformiste e ribelli durante quegli anni intrisi di eventi storici, dall'invasione della Serbia durante la seconda guerra mondiale fino alla liberazione. Le due sorelle più interessanti sono Blanki, la madre dell'autrice, e Riki, la più piccola. Blanki si innamora giovanissima di Marko, serbo, ricco e colto, di famiglia ortodossa, e resta testardamente legata a lui nonostante l'uomo rifiuti di presentarla in pubblico e di sposarla per non contravvenire alle regole della società del tempo e nonostante l'ira della madre e lo sgomento delle sorelle, per non parlare della riprovazione generale. Riki sceglie il teatro, la danza, diventa una ballerina famosa e ha a sua volta una storia impossibile con uno di quegli uomini sposati che non lasceranno mai la moglie. La Storia fa da sfondo a vicende personali raccontate nei dettagli, con i sentimenti, di amore o ribellione che siano, sempre in primo piano...Le città che fanno da sfondo sono principalmente Sarajevo e Belgrado, ma anche Parigi e Vienna. Un libro scorrevole e denso d'emozione con interessanti scorci sul modo di vivere degli Ebrei sefarditi a Sarajevo.





7) "Belgrado" guide Odos2 "Verso Est", di Marco Vertovec: Belgrado è una città da visitare se si vuole avere un quadro completo dell'ex Jugoslavia. Non bella ed elegante come Lubiana, non poetica e drammaticamente intensa come Sarajevo, ma anch'essa intrisa di storia, una città ricca di pulsioni intellettuali e culturali, una città vivace  e con un'intensa vita notturna, una città che si sta riprendendo il suo ruolo di Capitale che per anni le è stato "negato" da una classe politica scellerata e criminale. L'autore ci fa scoprire la storia della città con un ampissimo capitolo che la ripercorre dalle sue origini ad oggi. Ci propone dei percorsi di avvicinamento, perchè il viaggio stesso per avvicinarsi a lei è conoscenza e scoperta. Poi ce la fa scoprire quartiere per quartiere con dettagliatissime descrizioni, proponendoci percorsi a piedi corredati da piccole mappe. Una volta conclusa la visita della città, ci suggerisce delle gite per scoprire i dintorni.






"Il nostalgico associa Belgrado alla vecchia capitale della Jugoslavia socialista e autogestita traboccante di iconografia proletaria, il sensibile intellettuale all'insensato e sanguinoso bombardamento NATO e lo sportivo alla gloriosa e indomita Stella Rossa" questo l'incipit della guida. Ma come prosegue l'autore Belgrado non può essere e non deve essere ridotta a semplici slogan di pubblicitari creativi o frettolosi turisti. Perchè Belgrado è molto di più e l'unico modo per scoprirlo è leggere la guida e soprattutto venire a visitarla.

8) Sarajevo (di Anna Scavuzzo e Silvia Maraone): ero una preadolescente quando scoppiò la guerra nell'ex Jugoslavia. Quella Jugoslavia dove passavo le vacanze ogni estate e di cui mi ero presto innamorata. Le autrici di questa guida-che-è-molto-più-che-una-guida, avevano qualche anno più di me. Prima si avvicinarono a queste terre, sopratutto a Sarajevo, per aiutare e capire. Poi si innamorarono di quella città e le persone che incontravano non erano più persone da aiutare, ma amici. Hanno vissuto la città prima e dopo il conflitto, vedendola sotto vari punti di vista e accompagnate da diverse persone ogni volta. Persone con le loro storie e ricordi. E il libro diventa molto più che una guida turistica, diventa il racconto di un Paese attraverso le storie dei suoi stessi abitanti, attraverso le abitudini, attraverso le parole di scrittori e poeti. Le due autrici stesse dicono che vogliono accompagnare il lettore  "in una passeggiata nella valle dorata". Pagine intrise di ricordi, storie ed emozioni, parole che per chi come me è già stata a Sarajevo più volte sono estremamente evocative e che per chi ancora non c'è stato possono essere sicuramente di spunto e ispirazione per visitare una delle città più belle e mistiche d'Europa.

9) Scoprire i Balcani. Storie, Luoghi e Itinerari dell'Europa di mezzo (AA.VV): Viaggiare i Balcani nasce nel 2002 a Trento dall'iniziativa delle associazioni trentine "Associazione Progetto Prijedor" e "Associazione Tremembè" come programma specifico dedicato allo sviluppo del turismo responsabile nell'Europa sud-orientale. Obiettivo far conoscere i Balcani per superare luoghi comuni e stereotipi. Esiste un portale web interattivo e multilingue, organizzano corsi di formazione per operatori turistici e corsi scolastici e organizzano ogni anno viaggi in questa zona d'Europa rivolti sia a gruppi scolastici che a singoli individui. Da questa loro quasi ventennale esperienza nasce questo libro, che suddiviso in Capitoli dedicati ai vari Stati (Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro, Kosovo, Albania, Macedonia, Bulgaria e Romania) ci porta alla scoperta di questi luoghi dandoci spunti per visite culturali fuori dai percorsi più battuti con un occhio sempre attento al turismo eco sostenibile. Non una fredda guida turistica, ma tanti racconti di viaggio intervallati da approfondimenti o poesi o leggende. 
"Se penso a cosa rimane di tanto viaggiare nell'Europa di mezzo, attraverso le strade e i paesaggi di una guerra che prima abbiamo scelto di ignorare e poi di non capire, più ancora dei volti delle persone mi vengono in mente i luoghi. Come se in ognuno di essi i segni della tragedia trovassero quiete e il fascino della natura e della storia avesse il sopravvento, nonostante tutto. 
(...)
Ho negli occhi l'Europa che s'incontra sotto la grande Fortezza, laddove i fiumi si uniscono mescolando in uno scenario mozzafiato le loro acque tedesche, magiare, slave, romanze ed ebraiche, in quella convivenza della natura che dà vita al fiume della melodia"


10) Yugoland. In viaggio per i Balcani (Ragona Andrea / Gabriele Gamberini): Leggere Yugoland è come trovare su un treno un taccuino perso da un viaggiatore, un taccuino di viaggio con annotati spunti, aneddoti di un viaggio on the road, indirizzi di cantine, di amici incontrati lungo la strada. Un taccuino con acquarelli invece che fotografie, con fumetti invece che prosa per raccontare incontri e avventure. Come c'è scritto in copertina "Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia , Macedonia, Montenegro , Kosovo. Guida enopolitica fatta di incontri, foto, interviste, fumetti, spiagge, resoconti musicali e consigli gastronomici"
Personalmente ho trovato interessantissima l'intervista alla nipote di Tito, Svetlana Broz, che nel 1999 si è trasferita da Belgrado a Sarajevo dove dirige una ONG e lavora con i giovani per la riconciliazione delle etnie jugoslave. 





Non lo metto nell'elenco ufficiale, ma lo consiglio solo dopo che avete già letto qualcosa sulla guerra dei Balcani, sto parlando di "Come fossi solo" di Marco Magini. Un romanzo ispirato a una vicenda vera che ha come sfondo i tragici eventi di Srebrenica. Parla di un ventenne, Drazen, costretto a partecipare a una guerra scelta da una generazione che non è la sua. Gli tocca anche partecipare al capitolo più triste e devastante di tutta la guerra: il genocidio di Srebrenica, ovvero l'uccisione sistematica di 8000 uomini dai 13 a 77 anni di religione musulmana. Il libro alterna la cronaca di quei giorni dal punto di vista di Drazen (che fu anche l'unico reo confesso di questa vicenda) e il processo svoltosi all'Aja. 
Le pagine sono molto crude. A volte ho dovuto chiudere il libro perchè quello che leggevo era più spaventoso del più spaventoso libro horror mai letto. Nonostante ciò il libro è molto bello e lo consiglio vivamente, ma non come prima lettura a tema Balcani. 

E voi? Avete letto alcuni di questi titoli? Cosa ne pensate? Avete titoli da suggerirmi?