Sarajevo
è stata per 500 anni l'esempio di come diverse religioni (cristiana,
ebraica e musulmana) possano convivere pacificamente e di come
diverse culture possano addirittura fondersi, così come la
gastronomia. Il conflitto degli anni '90 del secolo scorso
ha impietosamente cercato di distruggere tutto ciò, ma non ci è
riuscito
completamente e ci sono tangibili segni di questa multiculturalità
di cui i veri cittadini di Sarajevo vanno fieri. In poche centinaia
di metri si possono trovare una moschea, una sinagoga, una chiesa
ortodossa e una cattolica: in quante città al mondo è possibile
tutto ciò? Quartiere austroungarico e ottomano (il vero cuore di
Sarajevo, la Baščaršija) sono uno attaccato all'altro: il primo vi
accoglierà con i suoi palazzi liberty, i suoi ampi viali, i negozi
alla moda, i locali trendy, il secondo invece vi darà il benvenuto
con il suo profumo di cevapcici che fa venire l'acquolina in bocca
già di prima mattina, le sue viuzze strette e acciottolate, i
negozietti e le botteghe in mattoni con le ante in legno che di
giorno si aprono trasformandosi in panchine e di notte avvolgono
completamente la bottega e il
suono dei battitori di rame...qui il tempo si è fermato!
Lasciatevi
trasportare dai profumi della città, bevete il caffè bosniaco
(uguale a quello turco per intenderci) servito nei classici servizi
in rame, accompagnato da zollette di zucchero e lokum, dei dolcetti
simili a gelatine alla rosa...
mangiate il Burek accompagnandolo con
una bevanda allo Jogurt, provate i cevapcici originali cotti
su pietra riscaldata a legna e serviti dentro al pane bosniaco
chiamato Sámun con un contorno di cipolle tritate. Prendete il tram
che fa il giro della città, ammiratela dal fiume, entrate nei suoi
musei, soprattutto alla mostra fotografica permanente
che racconta gli anni dell'assedio. Ammirate la Vijećnica, la
Biblioteca Nazionale, con l'inconfondibile ed eclettico stile
moresco, salite alla Bijela Tabija, la Fortezza Bianca, e ammirate la
città e la sua valle . Seguite le tracce dell'erede al trono ,
Francesco Ferdinando, e del suo assassino, l'anarchico Princip e
scoprite la loro storia, l'incipit del Secolo Breve. Oppure
seguite le tracce del recente conflitto, visitando il Tunnel vicino
all'aeroporto, un tunnel di nemmeno un km che collegava la città
(interamente isolata) alla zona dell'aeroporto (zona neutrale dove
stavano le Nazioni Unite), il che permise alla città di avere
clandestinamente cibo e armi per difendersi, visitando le mostre
dedicate all'assedio della città e
i luoghi simbolo (come il Markale o appunto la Biblioteca Nazionale,
che venne bombardata dai cetnici per essere il
simbolo della
città, il rogo della cultura e della civiltà).
rito del caffè |
il Markale |
Markale |
Markale |
Da
non perdere i mercati di Sarajevo, il Markale in primis, dove
troverete frutta e verdura biologica, portata in città dai contadini
che abitano appena fuori Sarajevo e il Tržnica, il mercato al
coperto della carne e del formaggio fresco (entrate digiuni, perché
tutti vi offriranno un pezzo di formaggio o di salsiccia o un
frutto...)
Tržnica |
Tržnica - quanto formaggio mi ha fatto assaggiare la signora?? |
Infine
concedetevi una buonissima birra allo storico birrificio, la
Sarajevska Pivara, anche solo per vedere i suoi lussuosi interni e
per l'atmosfera.
Promesse
mantenute:
Sarajevo non vi deluderà: la città
è davvero un mix irresistibile di oriente e occidente ed è satura
di storia, quindi non potrà che incantarvi.
Sorprese
che non ti aspetteresti:
La
vivace vita notturna! La città è piena di ristoranti, cafè, locali
alla moda dove bere qualcosa o ascoltare musica dal vivo, che sia
rock o una struggente Sevdalinka. D'estate poi, soprattutto durante
il Sarajevo Film Festival, vi stupirete di quanta gente c'è in giro
e di quante feste e concerti animano la città.
Vai
per la prima volta? Non devi perdere:
Ecco i miei personalissimi
suggerimenti nel caso andaste per la prima volta a Sarajevo
e aveste poco tempo, diciamo un
giorno e una notte:
- Bascarsija: Iniziate la vostra
visita dal cuore della città, il quartiere ottomano chiamato
Baščaršija, perdetevi tra i suoi vicoli, entrate nelle sue
botteghe, gustatevi un caj (tè) o un caffè e ammirate il lavoro dei
battitori di rame, infine arrivate nella “piazza dei piccioni” e
ammirate il Sebilj, la fontana in stile ottomano, ispirata a una
fontana di Istanbul (curiosità: un'altra fontana identica si trova a
Belgrado e fu donata dalla città di Sarajevo alla capitale...bei
temp! La guerra era ancora lontana!).
- Dalla Baščaršija seguite il
cupolone che si vede alla vostra destra quando arrivate nella piazza
del Sebilj: è la bellissima Biblioteca Nazionale appena restaurata.
- Dalla Biblioteca Nazionale seguite
il fiume e ammirate i diversi ponti sulla Miljacka, in particolare lo
storico Ponte Latino, dove l'anarchico Princip sparò il colpo che
uccise l'erede al trono Fancesco Ferdinando.
Nel cuore della Bascarsija: battitore di rame al lavoro |
- continuate a camminare fino ad
arrivare al Museo Storico di Sarajevo. L'edificio è poco curato e
sui muri esterni ci sono ancora i fori lasciati dai proiettili (forse
è stato lasciato così intenzionalmente, come testimonianza della
guerra), ma l'interno è interessantissimo, soprattutto la mostra
fotografica riguardante i 4 anni di assedio. Nell'area della mostra
fotografica ci sono anche delle ricostruzioni su come venivano
ri-arrangiati gli spazi interni delle case private durante la guerra
(mobili attaccati alle finestre per ripararsi dai proiettili dei
cecchini, si viveva in un unico ambiente per scaldarsi durante il
freddo inverno bosniaco, si usavano tavoli e sedie come legna da
ardere ecc...)
- Ora prendete il tram e tornate in
centro. Rientrate nel centro storico all'altezza della Piazza degli
Scacchi e visitate la Chiesa Ortodossa. Ammirate i bei palazzi in
stile liberty e mentre ritornate verso la Bascarsija visitate la
Cattedrale Cattolica e la Sinagoga. Nella zona della cattedrale
cattolica mentre camminate fate caso a delle chiazze rosse sul
selciato: sono buchi delle granate che hanno fatto parecchi morti
riempiti di vernice rossa in ricordo del sangue versato dalle
vittime. Queste chiazze rosse sono chiamate “Le Rose di Sarajevo”.
- Rieccovi ora nella Bascarsija: è
giunta l'ora di visitare la più bella moschea di Sarajevo, ovvero la
moschea Gazi Husrev-beg (dal nome di colui che la commissionò)
risalente al 1531(data del completamento). Essa è considerata il più
importante esempio di architettura islamica della Bosnia e uno dei
migliori esempi al mondo di architettura ottomana. Venne costruita da
Minar Sinan un importante architetto ottomano che anni dopo costrui
la moschea di Solimano a Edirne in Turchia.
- Ora sarete stanchi e magari
assetati, allora perché non andare a bersi una birretta allo storico
birrificio di Sarajevo? Uscite dalla Baščaršija e risalite la
Miljacka fino al Ponte Latino, attraversatelo e dirigetevi verso la
Chiesa cattolica di Sant'Antonio, poco dopo troverete la Sarajevska
Pivara, sulla vostra sinistra, un bell'edificio rosso, una gioia per
il palato, ma anche per gli occhi
Fuori
dai “sentieri” più battuti: Se
vi fermate a Sarajevo qualche giorno magari troverete il tempo di
visitare i suoi interessantissimi dintorni,
infatti appena fuori dalla città è la natura a farla da padrona,
regalandoci posti magnifici come Vrelo Bosna, ovvero
la sorgente del fiume Bosna che da il nome alla nazione.
Si trova a 15 km dalla Baščaršija
vicino alla cittadina di Ilidža ed è raggiungibile via taxi o col
Tram numero 3 Ilidža - Baščaršija direzione Ilidža fino al
capolinea-
La sorgente è circondata da uno
stupendo parco abitato da scoiattoli, anatre e cigni. Seguendo il
percorso dell'acqua a ritroso e troverete la sorgente che sgorga da
sotto la montagna. Il posto è magico in qualsiasi stagione:
ricoperto di neve in inverno, fiorito e rigoglioso in primavera e
estate (posto ideale per un pic nic o se siete a Sarajevo con i
vostri bimbi) e ridondante di colori in autunno.
Dariva: nel punto piú
orientale dove finisce la cittá, oltre la Biblioteca Nazionale, si
trova la regione di Dariva.
E' un luogo apparentemente solitario
che costeggia da una parte il fiume Miljacka, dall'altra le rupi
calcaree ed è ideale per una passeggiata rilassante e totalmente
fuori dalla cittá ma raggiungibile a piedi dalla Baščaršija in
soli 10 minuti.
La strada è la vecchia via per
Istanbul e porta fino all'antico ponte ottomano Kozija Ćuprija,
ovvero “il ponte delle capre”.
Skakavac: si tratta di una
cascata di 98 metri di altezza immersa nel piú profondo dei boschi,
appena fuori dalla cittá. Ovviamente è quasi impossibile
raggiungere questo luogo senza un mezzo proprio, ma se arrivate a
Sarajevo con la vostra auto, non perdetelo.
Senza l'uso di mezzi propri,
raggiungere Skakavac richiede una giornata abbondante di cammino.
Lupi, Orsi, Volpi, Lepri, Cinghiali e
Caprioli sono gli abitanti del parco.
Perchè
andarci nel 2015?
Se passate da Sarajevo quest'anno, vi
consiglio di non perdere la mostra su Srebrenica (Srebrenica
Exhibition), nella piazza dove si trova la Cattedrale
Cattolica (non potete sbagliarvi, è pubblicizzata bene all'esterno)
. La mostra è incentrata sul genocidio di Srebrenica: il 9 luglio
1995, la zona protetta di Srebrenica e il territorio circostante
furono attaccati dalle truppe della Vojska Republike Srpske, e dopo
un'offensiva durata alcuni giorni, l'11 luglio l'esercito
serbo-bosniaco riuscì ad entrare definitivamente nella città di
Srebrenica. Gli uomini dai 12 ai 77 anni furono separati dalle donne,
dai bambini e dagli anziani, apparentemente per procedere allo
sfollamento, in realtà vennero uccisi e sepolti in fosse comuni. Si
stima che siano stati uccisi più di 8000 uomini, anche se fonti non
ufficiali dicono siano stati 10.000. All'ingresso della mostra c'è
una parete con l'elenco dei nomi delle vittime. All'interno c'è una
mostra fotografica e degli schermi proiettano a rotazione le
interviste delle vedove e delle madri di Srebrenica (questi video si
alternano a un documentario sull'assedio) . Tutto molto toccante,
anzi, direi straziante, ma conoscere questa storia penso sia un
dovere, soprattutto per rispetto alle vittime.
Forse la “novità” più
interessante del 2015 è la Biblioteca Nazionale, come dicevo
sopra è stata appena restaurata (l'inagurazione è della scorsa
primavera) dopo che un incendio provocato da una granata durante
l'Agosto 1992 la distrusse quasi completamente, così come venne
distrutto un altissimo numero di libri, tra i quali c'erano anche dei
manoscritti dal valore inestimabile. La scorsa estate era visitabile
solo l'ingresso, ora si possono visitare anche le sale al piano
superiore.
Sarajevo
Film Festival Se passate da
Sarajevo in Agosto , sappiate che dal 4 AL 22 AGOSTO 2015
si terrà la 21esima edizione
del Sarajevo Film Festival, il più importante film festival
dell'Europa Orientale. La prima edizione si tenne tra la fine di
Ottobre e l'inizio di Novembre 1995 mentre la città era sotto
assedio: come si fa a non amare questa città??? Oltre a
cortometraggi e lungometraggi attorno al Festival gravitano eventi,
feste e incontri con le
“celebrità”...la città in quei giorni è in fermento, una
continua festa! Da non perdere!
Infine,
se siete appassionati di arte contemporanea, non perdetevi il
Centar
Skenderija che
fu
eretto nel 1969 ad uso di eventi culturali, fieristici e sportivi.
Durante le Olimpiadi del 1984, nel palazzetto centrale si tennero le
gare di pattinaggio e di hockey su ghiaccio. Recentemente
è stata riaperta l'esposizione di arte contemporanea “Ars Aevi”
grazie a un importante contributo dell'Ambasciata Italiana
Zona
strategica dove alloggiare:
La
maggior parte degli ostelli sono proprio vicino alla piazza del
Sebilj, ma se volete una sistemazione meno spartana vi consiglio di
prenotare una qualsiasi pensione appena fuori dalla Bascarsija e
lasciare la macchina (nel caso arrivaste con un mezzo proprio) o in
uno dei parcheggi custoditi a pagamento oppure nel parcheggio
dell'hotel e poi spostatevi a piedi o con i mezzi e non prendete la
macchina fino al giorno della partenza.
Altrimenti
anche un hotel o una pensione nella parte “austro-ungarica” del
centro è una buona idea.
Come
pensione vi consiglio la Pansion Kandilj
http://www.kandilj.com/ che si
trova vicino al ponte Latino sulla sponda opposta alla Bascarisja e
dispone sia di camere che di appartamenti. Le camere
sono arredata in stile tipico sarajevese con molti richiami
orientali. La colazione è abbondante ed è il personale è molto
disponibile e gentile. Veramente consigliata per il rapporto qualità
prezzo e per la vicinanza alla Baščaršija
La
cucina (e qualche consiglio su dove mangiare):
La
variegata cucina bosniaca vale da sola un viaggio a
Sarajevo...diciamo che
l'indiscussa protagonista è la carne, cucinata in vario modo, ma
potrete trovare anche zuppe, verdure ripiene, e gli immancabili Burek
(detti anche pita) ovvero delle sfoglie arrotolate ripiene di
formaggio o carne trita o spinaci.
La
cucina bosniaca ricorda molto la cucina greca e turca e in ogni caso
ha tante influenze tante quante sono le genti e i popoli che sono
passati da questa magnifica città...e così potete trovare il
gulasch accanto al burek, dolci tipici della Mitteleuropa accanto ai
lokum, cevapcici accanto ai
dolma (verdure ripiene di carne e spezie)...
Ad
ogni modo se penso alla cucina di Sarajevo sono questi i piatti a cui
immediatamente la associo:
1)
I cevapcici, forse il piatto più famoso della cucina bosniaca,
ovvero delle
salsiccette di carne bovina e ovina tritata a cui vengono aggiunte
particolari spezie che gli conferiscono un sapore unico al mondo. Sul
web troverete varie ricette per prepararli, ma in realtà la vera
ricetta del Ćevápčići è segreta. Vengono preparati da macellerie
specializzate di Sarajevo che poi li vendono alle Ćevabdžínica
(locali specializzati in cevapcici, vengono serviti solo cevapcici)
dove avviene la cottura e la preparazione del piatto.
Il
Ćevápčići viene cotto su pietra riscaldata a legna e servito
dentro al pane bosniaco chiamato Sámun (molto simile alla pita
greca) con un contorno di cipolle tritate. Dimenticate la ajvar e le
patatine fritte con cui vengono spesso serviti in Croazia o in altri
posti più turistici. I veri cevapcici si mangiano così: con Samun e
cipolle.
Si
usa accompagnare ai cevapcici dello jogurt bianco, può sembrare
un'abbinata stramba, ma è vincente...provare per credere!
2)
Burek (o Pita...che non c'entra nulla con la pita greca, non fatevi
trarre in inganno): i Burek vengono venduti o serviti in locali
chiamati Buregdžinica
(si legge Bureg-ginizza). Trattasi di una sottilissima pasta fillo
arrotolata e ripiena di carne o verdure o formaggio. Viene preparata
dentro a dei grandi tegami rotondi che vengono chiusi con un apposito
coperchio e ricoperti da una montagnetta di brace ardente. Viene
servita caldissima e come i cevapcici è accompagnata da jogurt
bianco che si può bere a parte o spalmare sul burek stesso.
Gli ingredienti della pasta fillo sono: farina, acqua e sale senza aggiunta di lievito.
Gli ingredienti della pasta fillo sono: farina, acqua e sale senza aggiunta di lievito.
A
Sarajevo non viene mai usato lo strutto ma solo olio, solitamente di
girasole, quindi per i vegetariani una buona notizia: il burek alle
verdure o al formaggio è adatto anche a voi (vita dura per i
vegetariani a Sarajevo...ancora più dura per i vegani).
Lo
strutto potrebbe invece esser impiegato nelle Buregdžinica della
Repubblica Serba.
Le
zuppe: ci sono locali a Sarajevo specializzati in zuppe e verdure
ripiene e si chiamano Ašćinica
(si legge ascinizza). La zuppa più famosa della città è la Bègova
Čorba (si legge begova ciorba), una minestra di pollo e spezie.
Altra minestra tipica è il Bosanski Lonac, una zuppa di verdure e
carne cucinata e servita in un tegame di terracotta.
Altri
prodotti tipici reperibili anche nei mercati e supermercati di
Sarajevo sono i formaggi e i dolci:
FORMAGGI:
Pávlaka
E'
una panna acida molto densa, spalmabile, a volte la si trova
accompagnata alla pita in mancanza dello Jogurt
Kájmak
E'
un formaggio cremoso e molto grasso, viene fatto con la panna, ha un
colore giallognolo ed è più denso della pavlaka.
Formaggio
di Travnik
E'
forse il formaggio più famoso della zona, è di pecora ed è
originario di Travnik, appunto. Assomiglia come sapore e consistenza
alla feta.
Formaggio
Livanjski
A
differenza degli altri formaggi sopra citati è un formaggio
stagionato dal sapore particolare.
DOLCI
(qui l'influenza turca è spiccata!!)
Rúžica
Pasta
fillo arrotolata e tagliata a cilindretti ripiena di noci tritate e
ricoperta di sciroppo di zucchero.
Bósanski
Lókum
Dolci biscotti ricoperti con zucchero a velo
Rahat
Lókum (Ruža)
Sono
cubetti di gelatina ai petali di rosa, ricoperti di zucchero a velo o
di cocco grattugiato, si possono trovare anche ad altri gusti, come
alle noci o alla vaniglia. Sono i dolcetti che accompagnano il caffè
bosniaco e vendono venduti sia sciolti che in scatola e sono un
ottimo souvenir.
Tahan
Halva
Dolcetto alla nocciola con zucchero caramellato, albume e miele.
Palacinke
Sono
delle crèpes ripiene al cioccolato o alla marmellata .
DOVE
MANGIARE:
SAC:
la migliore Buregdzinica della città
Club
degli Scacchi:
è un locale fuori dai sentieri più battuti, ovvero il vecchio
Club degli Scacchi di Sarajevo, oggi ristorante tipico. La via non è
lontana dalla zona della Fiamma Eterna, ma sembra di entrare in un
altro mondo. Lontano dal caos del Sarajevo Film Festival. Lontano dai
turisti della Bascarsija. Qui non c'è anima viva, una strada buia e
poi una scalinata, ed ecco alla vostra destra l'ingresso del Club
degli Scacchi. Qui i pochi avventori sono quasi tutti persone
del
posto. Il menù è vario, ma in realtà hanno solo pochi piatti di
quelli elencati. Ottimi i dolma.
Qui
vengono serviti alcoolici.
Zeljo:
se
volte provare il più spettacolare dei cevapcici, dovete andare nella
migliore
Ćevabdžínica della
città. Zeljo 1 e Zeljo 2 non vi deluderanno e tra l'altro si trovano
proprio nel cuore della Bascarsija. Non si servono alcoolici.
Dveri:
imperdibile.
Il miglior ristorante di Sarajevo, a mio modesto parere. Mi
raccomando, prenotate il vostro tavolo, il posto è piccolo e ormai
famoso. Quando prenotate chiedete di prepararvi per la sera il loro
pane fatto in casa È una specialità albanese ed è una vera
delizia!!! Il ristorante è minuscolo e sembra piuttosto
un'abitazione privata. Poco dopo la moschea di Gazi-Husrevbey, sul
marciapiede opposto c'è un negozietto che vende paccottiglia per
turisti e fa angolo con un vicolo, il ristorante si trova in questa
strada, è una porta che vi troverete sulla sinistra una volta
imboccato il vicolo. Ha pochi tavoli e l'atmosfera è veramente calda
e accogliente, potrete seguire la preparazione dei piatti
personalmente in quanto la cucina è nel mezzo della stanza. Alle
pareti sono appesa collane di peperoncini e di aglio. Oltre al pane,
che è davvero sublime, assaggiate
la loro
specialità, la polenta macedone, fatta con una specie di panna acida
e formaggio e sfregata con l'aglio. Ottimo
anche il gulasch, uno spezzatino speziato servito anche con
prugne...una vera delizia!!!!
Inat
Kuca: in
serbo-croato significa “Casa della ripicca”. La storia di questo
ristorante è infatti curiosa...un tempo la casa che ospita il
ristorante si trovava sulla sponda del fiume dove ora si trova la
Biblioteca Nazionale, ma verso la fine del XIX° secolo proprio per
costruire la Biblioteca Nazionale, la casa fu fatta demolire. Il
proprietario per ripicca si fece dare un risarcimento in monete d'oro
e ricostruì la sua casa tale e quale sul lato opposto del fiume: da
qui il nome singolare. L'interno del ristorante è molto accogliente
sia per la calda atmosfera che per l'arredamento tipico.
E'
davvero un gioiellino, tutto è curato nei minimi dettagli, le panche
sono ricoperte da cuscini colorati fatti a mano, nel tipico stile
ottomano. Qui non potete non assaggiare la Begova čorba e i dolci
tipici . Per finire ordinate un bel caffè bosniaco che qui viene
servito con tutti i crismi...servizio in rame, zollette di zucchero e
rahat lokum.
Kino
Bosna: non
è un ristorante, ma un locale dove potrete andare dopo cena per
concludere in bellezza la vostra giornata di Sarajevo. Si trova in
via Alipasina 19. Si tratta di un ex cinema riadattato a locale
frequentato dalla gente del posto, ma ormai diventato famoso anche ai
turisti. Come quasi tutti i posti di Sarajevo, anche questo ha una
storia speciale...fatevela raccontare dalla signora Sena,
la storica bigliettaia di questo ex cinema aperto nel 1928 come luogo
di intrattenimento per gli operai e poi distrutto durante l'assedio
degli anni '90 e ora riaperto e gestito da lei, che qui nel suo
cinema, dove ha iniziato a lavorare a 18 anni e ha conosciuto suo
marito, ormai
ci vive. Non perdetevi le serate del lunedì quando si suonano le
sevdainke. La sevdah nacque nel periodo ottomano. La Sevdalinka è
una canzone molto lenta, melanconica ed è una combinazione di
elementi orientali, europei e sefarditi. Lo strumento principale
nella vecchia sevdalinka è il saz (un tipo di mandolino orientale),
ma oggi si sentono molto il violino e la fisarmonica.
Ci
sono diverse traduzioni e spiegazioni per la parola sevdah. Secondo
alcuni viene dalla parola turca "sevda", cioè amore. Altri
dicono possa provenire dalla parola persiana "soda", che
vuol dire malinconia o dall'arabo "sawda", bile nera. Ma
siccome la sevdah ricorda un po' il fado portoghese e il sentimento
che porta il fado in portoghese si chiama saudade che è una specie
di nostalgia, ma intraducibile ... c'è chi dice che la sevdah è la
saudade un po' modificata nel corso di lunghi viaggi...
Quante
storie contiene Sarajevo? Quante storie nelle sue vie? Nei suoi
locali? Nei suoi piatti?
Come
si fa a non amarla?
Visitatela
e portatevi a casa la vostra personale storia (d'amore) con questa
città...
inutile dirti che questo post verrà stampato e mi farà da guida per la scoperta di Sarajevo, vero?
RispondiEliminaSe già prima avevo voglia di partire ora ne ho ancora di più, qualcosa mi dice che mi innamorerò di questa città :)