mercoledì 27 agosto 2014

Sarajevo...percorsi di avvicinamento

il Sebilij - la fontana dei piccioni


Quando siamo arrivati a Sarajevo dopo una settimana sulla costa Montenegrina mi sono sentita a disagio. Ho pensato “Ma che ci faccio (di nuovo) qui?”
Avevo ancora il sale sulla pelle, l’aria salmastra che avevo lasciato al mattino e il caldo sole montenegrino mi sembravano lontani anni luce, non ero pronta a Sarajevo. Sarà che Sarajevo è intrisa di così tanti sentimenti, sarà che è così malinconica e vitale allo stesso tempo, sarà che trasuda storia in ogni angolo e che ha sempre uno sguardo sul suo passato  e che allo stesso tempo si affaccia curiosa al futuro, sarà che vista da lontano è così serena e tranquilla, con le sue montagne verdi e la placida Miljacka, ma che ha un cuore in tumulto se ci entri dentro, sarà che in una via sei in Occidente e in quella dopo sei catapultata in Turchia. Sarà che la confusione e i colori della sua Bascarsija sono così in contrasto con i palazzi grigi della periferia. Sarà che ogni volta che pensi di averla capita, ti sfugge di nuovo e ti sorprende.
Sarà che Sarajevo mi assomiglia. E quindi mi costringe a guardarmi dentro.
Cha hai fatto Sarajevo in questi 5 anni che non ci vediamo? Che sei diventata, bella mia?

vista dalla finestra di casa "nostra"

Arriviamo nella nostra casa subito dopo il ponte di Čobanija, di fronte al Teatro Nazionale, mia figlia salta giù dall’auto  e ride quando le dico “Benvenuta a Sarajevo” (“aaaaah ah ah, benvenuta a Sarajevo”…chissà perché l’ha divertita tanto, dopo continuava a ripeterlo).
Io sono diventata grande, ho fatto una figlia, sono diventata mamma in questi 5 anni. E tu, bella mia, cosa mi racconti?
Ho visto che hai un ponte nuovo, lo chiamano “la pista da skateboard” pechè in effetti ci assomiglia, ma in realtà si chiama Festina Lente, dal latino “affrettati lentamente” , la sera è illuminato da led bianchi.  (Quanti ponti diversi sulla tua Miljacka, eh? Il ponte Latino, tutto in pietra, il Čobanija Most, tutto in acciaio, che dicono sia stato fatto da Eiffel, l’altro ponte in legno di cui non ricordo il nome…)

la Vijecnica

E poi la Biblioteca Nazionale,  la tua Vijecnica, tornata all’antico splendore e riaperta al pubblico da questa primavera, anche se tutti quei libri e quei manoscritti andati in fumo sono persi per sempre.  Domani la vedrò, ho mantenuto la promessa fatta 5 anni fa quando ancora era tutta impacchettata dalle impalcature.
Saliamo in casa, sembra una baita di montagna, con il tetto mansardato in legno, il parquet e il caminetto e ancora per un attimo sento una stretta al cuore e penso che dovrei essere ancora a Petrovac, a quell’ora mi starei asciugando i capelli con l’ultimo raggio di sole sul mio terrazzino.
Ma poi scendiamo in strada, attraversiamo il ponte di Eiffel e siamo risucchiati dalla musica da discoteca che viene dal quartiere Austro-Ungarico, c’è il Sarajevo Film Festival in corso e la città è piena di eventi e feste, traboccante di musica, di giovani, di bellissime ragazze in vestiti succinti e dai colori sgargianti, faccio fatica a farmi strada in mezzo alla folla con il passeggino di mia figlia.
Faccio strada io, abbiamo un tavolo prenotato da Dveri, nel cuore della Bascarsija e siamo già in ritardo. In quel momento mi rendo conto di una cosa strana, soprattutto per una come me che ha un senso dell’orientamento pessimo:  mi sembra di essere tornata “a casa”, conosco le strade, i nomi delle vie, i nomi dei ponti, ho dei punti di riferimento, ricordo i negozi…so orientarmi!
E’ una sensazione che non so spiegare, è come essere tornati in un luogo conosciuto, non in una città dove sono stata per due giorni 5 anni prima. E’ come se a Sarajevo ci fossi tornata decine di volte in questi 5 anni. E’ come se io le appartanessi. E in quel momento capisco quanto mi è mancata e quanto sono stata stupida a temere di reincontrarci...

...to be continued...

4 commenti:

  1. Riesci a trasformare le emozioni in parole e a metterle nero su bianco....e secondo me sono davvero pochi quelli che riescono a farlo in modo così coinvolgente :)
    Ti invidio anche un filino perchè per me è tra le cose più difficili...
    E' un piacere leggerti, te lo dico sinceramente....aspetto ovviamente il resto!
    Baci

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  2. Grazie Saretta!!Mi fa davvero tanto, tanto, tanto piacere il tuo commento. DIciamo che io riesco a scrivere solo quando sono trascinata dal "sentimento", altrimenti nisba...ho fatto parecchi viaggi in Europa di cui potrei parlare, sono stati tutti belli, ma pochi mi hanno appassionato come quelli nei nei Balcani...Io avrei già voglia di tornare...

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  3. mi sono commossa, non sono mai stata a sarajevo ma conoscere te me la rende amica

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