martedì 3 settembre 2013

I suoni dei miei viaggi

Volevo parlarvi dei suoni del mio ultimo viaggio in Croazia, avevo già in mente il post, le foto. Ma oggi in testa mi suona solo una canzone...e questa canzone mi parla della mia amata Bosnia Erzegovina, terra sanguinante, terra di bellezza, terra di passioni, amori e odi, terra ora verde con dolci colline, fitti boschi, ora arida e sassosa.

Terra di vento che profuma di legna bagnata, di rugiada e foreste, terra di brezza che profuma già di mare quando arrivi in Erzegovina.
Terra di minareti, ma anche di campanili. Terra di Bosgnacchi, Ebrei, Cattolici e Ortodossi.
Terra che è stata e che ora non è più. 
Disordine balcanico, palazzi Liberty e architettura Ottomana. 
Donne bellissime con il velo e ragazze scosciate quasi pornografiche. 
Profumo di cevapcici e cipolle, di zuppe calde e speziate, di Burek al formaggio appena sfornati.
E poi la sua musica....

Jaice
Jaice - vista dalla Cittadella

Il canto del Muezzin a Jaice mi coglie mentre salgo le scale verso la Cittadella, sotto un timido sole che ha deciso di uscire solo ora, come invitato da quel canto. All'improvviso fa caldo, un caldo umido soffocante, ma questo non mi impedisce di sentire un brivido corrermi lungo la schiena e avere la pelle d'oca. 

Sarajevo, piena di grazia
Rock che esce da un sottoscala, note di un pianoforte che mi fanno alzare gli occhi verso una finestra, il rumore dei battitori di rame nel quartiere Baščaršija, rumore dei passi sui suoi ciottoli, le voci concitate al Markale. Il tintinnare dei cucchiaini che mescolano un caffè bosniaco, servito su un piattino di rame con una zolletta di zucchero. Da quanto non vedevo una zolletta di zucchero?
Una Sevdalinka alla radio, nella reception dell'hotel.
Campane cattoliche e canto del muezzin, vediamo chi suona più forte? Nell'ex Gerusalemme d'Europa...
Sarajevo, che era considerata la capitale culturale dell'Ex-Jugoslavia, le cui cantine risuonavano rock prima del conflitto e anche durante l'assedio.
Sarajevo, che non ha smesso di suonare nemmeno quando le bombe dei Serbi hanno volontariamente distrutto la cara Vijećnica, la Biblioteca in stile moresco dove i Sarajeviti studiavano, si innamoravano e facevano amicizia. Il violoncellista Vedran Smajlović sfidò i Serbi e si mise tra le macerie a suonare il violino, come a voler curare quell'immensa ferita. Suonò piangendo. I fotografi e i giornalisti a un certo punto gli dissero che poteva anche smettere: credevano stesse fingendo per il servizio fotografico, ma lui piangeva di disperazione 

pianista in un negozio della Bascarsija



Ed ecco che mentre cammino per i vicoli della Baščaršija guardando distrattamente i negozi e le botteghe, prima la sento e poi la vedo: una ragazza dentro un negozio di oggetti un po' vintage, un po' eccentrici che suona il pianoforte, incurante dei passanti, incurante di chi entra nel negozio (il suo?). 

Cascate di Kravice, la potenza della natura
La strada per arrivarci è quella che porta a Medjugorje, ma noi siamo diretti in un autentico luogo dell'Anima. Quasi nessuno le conosce, le cascate di Kravice. 

Kravice
Quando scendiamo dalla macchina, il suono delle cascate è fortissimo e più ci avviciniamo più questo suono ci avvolge, sintesi della potenza della natura.
L'acqua è ghiaccio fuso, ma entro lo stesso e faccio la cosa che mi riesce più naturale fare. Quella che ho fatto prima ancora di camminare, forse.
Nuoto.
Nuoto fino alla cascate centrale, origine di quella musica, di quel frastuono. Mi siedo su un masso, da lì guardando in su si vede proprio la cascata che scende in picchiata quasi sulle nostre teste. É una sensazione bellissima, di potenza, di vigore, di vita. Vedere così da vicino la forza della natura mi entusiasma. Non sono una completa miscredente, quel giorno mi sembra di sentire Dio che urla in mezzo all'acqua.

Ho evocato questi suoni per voi spinta dall'iniziativa di Monica di Viaggi e Baci; con questa "musica" partecipo infatti all'appuntamento mensile "Il senso dei miei viaggi" che questo mese ha per tema I suoni dei miei viaggi.

20 commenti:

  1. Le tue parole mi hanno catapultato dentro a "Venuto al mondo", il libro della Mazzantini che da sempre è nella top ten dei miei preferiti. E non ti celo che leggendoti mi è scesa una lacrima a rigarmi il volto ...
    non ci sono ancora mai stata in quei luoghi, ma ora ne ho ancora più voglia
    grazie davvero per aver partecipato con questa tua esperienza così vera

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    1. Ciao Monica, grazie mille per il tuo commento! Anche per me "Venuto al Mondo" è uno dei libri più belli mai letti nella mia vita!!
      Sono sicura che quando li visiterai, questi luoghi ti incideranno l'anima come hanno fatto con me

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    2. Ciao Monica, grazie mille per il tuo commento! Anche per me "Venuto al Mondo" è uno dei libri più belli mai letti nella mia vita!!
      Sono sicura che quando li visiterai, questi luoghi ti incideranno l'anima come hanno fatto con me

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  2. Caspita che bello!
    Non conosco la Bosnia, siamo stati solo a Bihac in uno dei nostri viaggi in Croazia.
    Ricordo ancora l'effetto che mi ha fatto vedere le case ancora con i buchi dei proiettili e che dire del cartello "Attenti alle mine"? Da pelle d'oca.
    Le cascate per un attimo le ho confuse con quelle di Plitvice.
    ciao
    Norma
    http://voglioilmondoacolori.blogspot.it/

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    1. Ciao Norma, grazie!
      Le cascate assomigliano molto a Plitvice, ma c'è solo un lago , è un'area molto più ristretta...I colori del lago sono uguali a quelli di Plitvice, qui non si nota molto. La cosa bella è che qui non essendo area protetta si può fare il bagno e si può prnazare a pelo d'acqua su un ristorante palafitta...

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  3. Mi hai fatto venire voglia di tornare in Bosnia. Abbiamo fatto solo una giornata tra Medjugorie e Mostar ma mi sarebbe piaciuto scoprirla un po' di più.

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    1. allora nel tuo prossimo viaggio in Croazia magari potrai approfittarne... ;-))

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  4. Un viaggio semplicemente meraviglioso. Quando imperversava quell'orribile guerra, ero una bambina e i ricordi confusi che ho di quei luoghi sono immagini di distruzione e dolore...vedere le tue foto e sentire quei suoni che descrivi mi fa pensare che sarebbe bello vedere quei posti per poterne apprezzare finalmente la loro belle e cancellare i brutti ricordi.

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    1. Grazie Strawberry...io da bambina, avevo 9 anni, c'ero stata una manciata di anni prima che scoppiasse la guerra. Il giorno che cadde il ponte di Mostar me lo ricordo come fosse ieri...ero in seconda media, mia madre mi chiamò: "Chiara, corri a vedere il TG, guarda, il ponte di Mostar...abbiamo visto un pezzo di storia!". 20 anni esatti dopo che ci ero stata la prima volta, sono tornata...e camminare su quel ponte ricostruito pezzo per pezzo (purtroppo non sono riusciti a recuperare tutte le pietre originali, solo alcune)è stata un'emozione grandissima

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  5. Un post davvero splendido e vibrante di note.
    Complimenti davvero.

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    1. Grazie mille, mi fa strapiacere che la pensi così! Complimenti a te per il blog!(grazie a te ho preso a mia figlia il libro della chiocciolina e la balena...)

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  6. bellissimo questo post. quest'estate siamo stati a mostar, blagaji e pocitelji e quanto avrei voluto starci di più!!! continuo a leggere ciao!!!

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    1. Blagaji e Pocitelji mi mancano...noi avevamo visitato Jaice, Sarajevo, Mostar e le cascate di Kravice. Ma la prossima volta le inserirò nell'itinerario, l'altra volta non siamo riusciti per questioni di tempo.

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  7. Ma che bello questo post, e che posto inusuale e lontano dalle solite mete ci proponi. Grazie per questo viaggio tra i suoni della Bosnia, grazie di cuore.
    Bello scoprire questo blog, ti seguo volentieri.
    Ciao!

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  8. E' da tanto che mi piacerebbe visitare Sarajevo, spero di riuscire ad andarci prima o poi! E' vero, il rumore della cascata è un vero e proprio frastuono; anche nel mio post I suoni dei miei viaggi ho messo una cascata, forse un po' più grande di quelle di Kravice... :-)

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  9. già:-)) Leggerissimamente più grandi!

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  10. non ho potuto che condividere su FB e G+...non conosco quelle terre, mai ho pensato di visitarle per "paura" di scoprire solo volti segnati dalla sofferenza o mentalità troppo lontane dalle mie e poi silenzio, tanto silenzio, invece le tue parole hanno riempito la mia fantasia di rumori dolci e malinconici e mi hai incuriosito. Complimenti. Per altro anche io ho parlato di una cascata ma dall'altro capo del mondo, praticamente, rispetto alla tua. Anche culturalmente ;)

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