martedì 13 maggio 2014

Il mio Balkans Express - Parte 5^

vista dello Stari Most da un minareto















7 Agosto – Mostar
Dopo colazione, sfidiamo il caldo torrido di Mostar e torniamo nella città vecchia, attraversiamo il ponte vecchio e visitiamo nella torre situata sulla sponda orientale il museo a lui dedicato.
Mostra anche il bombardamento del 1993 e fa veramente impressione vedere questo gigante di pietra crollare in acqua. Nel quartiere mussulmano visitiamo due moschee e 



due case in stile ottomano, una di 3 secoli fa l'altra più antica, del 16° secolo. Nel cortile di quest'ultima, c'è la possibilità di prendere un tè o un caffè turco mangiando i lokum, dolcetti tipici turchi. 
esterno di una delle due case in stile Ottomano

Non ci lasciamo scappare l'occasione e il tè alla mente è delizioso. Gironzoliamo per il quartiere ottomano, la parte più bella di Mostar, tutta acciottolata e con le case in pietra, torri e bagni turchi oltre a piccole botteghe artigiane e di battitori di rame (le kujunžije ) che danno il ritmo alla città.

Vediamo anche il mercato di Tepa, proprio dietro la moschea Koski Mehmed-Pasa, che nacque in epoca turca e compriamo della frutta. Mangiamo per strada un burek ripieno di salsiccia e ci avviamo verso la parte occidentale, meno interessante, ma cmq da vedere. Nella parte occidentale, dopo la guerra il campanile della chiesa è stato alzato e risulta sovradimensionato rispetto alla chiesa stessa. Una croce gigante è stata anche innalzata in una della colline a ovest. Entrambe le costruzioni stanno a simboleggiare la (presunta) supremazia del cattolicesimo sulla religione mussulmana. A parte il messaggio veramente triste, sono davvero due costruzioni orribili. La chiesa poi è un blocco anonimo di cemento, veramente brutto.Di rimando però i muezzin cercano di cantare sempre più forte durante il richiamo alla preghiera, in risposta i cattolici suonano ad altissimo volume le campane...e via andare ….
Nella parte occidentale sono ancora molto visibili i segni della guerra, case e palazzi sventrati o bruciati, un grattacielo tutto annerito...una vera tristezza. 



Visitiamo dall'esterno la scuola secondaria superiore che è stata restaurata dopo la guerra e come stile richiama vagamente la Biblioteca Nazionale di Sarajevo. Tornando verso il lato orientale, vediamo la Scuola di Musica, la cui ricostruzione è stata finanziata dal governo italiano. Ci manca ancora una moschea, nel quartiere orientale. È la moschea più bella e più antica di Mostar è la moschea Karadjozberg, costruita nel 1557. Danneggiata durante la guerra degli anni 90 è stata completamente restaurata insieme al minareto e ora la si può visitare e si può visitare anche il minareto da cui si ha uno splendido panorama sulla città. Il custode che fa da guida ci prende in simpatia e ci fa pagare di meno il biglietto di ingresso. Parlando scopro che lui fa la guida a quella moschea da quasi 30 anni, gli dico allora che io sono già stata a Mostar e che ho visitato quella moschea con i miei genitori e ho delle foto bellissime che aveva fatto mio padre. Lui mi chiede “Quando sei stata qui?” e io “nel 1989”. Sta in silenzio, guarda nel vuoto e un po' duro mi dice “ah, allora hai visto che prima era una bella città. Ora...” Noi gli diciamo che è bella anche adesso, ma lui sembra non ascoltarci. Guarda oltre al marciapiede, dove c'è un piccolo cimitero, ci dice “vedete quello? Era un parco per i bambini, ora è un cimitero. Non sapevamo più dove seppellire i nostri morti. Abbiamo usato anche le aiuole”
Mi viene in mente Dubrovnik nel 2003, vicino a casa nostra c'era un parcheggio e nell'aiuola c'erano tre croci datate 1993.
Prima di andarcene visitiamo anche il retro della moschea, dove si trova il più antico cimitero mussulmano della cirtà, con le sue turbe, ovvero le lapidi, sparse nell'erba.
Il custode/guida ci porta anche in un ristorante che conosce lui e dice al gestore che se stasera andiamo lì deve farci un trattamento di favore. Ci dice che con 3,5 euro lì possiamo cenare, che se no in centro ci pelano (notare che non abbiamo mai speso più di 12 euro!!) Il posto tuttavia non ci attira, salutiamo e torniamo a passeggiare nei vicoli fino a tornare sullo Stari Most e arriviamo nella parte del quartiere vecchio occidentale dove ci concediamo una birra fresca con lo sguardo rivolto al ponte e alla Neretva verde smeraldo. Ci voleva proprio!!!!ci saranno 40°C!!!!



Per cena scegliamo un ristorante sulla sponda ovest, vicino al Ponte Storto, il menù esposto sembrava offire varie opzioni anche per i vegetariani come Roberta. Ci sediamo, ma dopo averci fatto ordinare da bere il cameriere ci annuncia che hanno solo carne e funghi. Faccio notare che con noi c'è una vegetariana e lui mi risponde “Nema problema, può mangiare i funghi”....sorvolando sulla simpatia del cameriere, decidiamo di finire in fretta da bere e andarcene...per bere in fretta quel litrozzo di birra a testa ci inventiamo un giochino stupido. A turno ognuno dice un numero, ma tutti i multipli di 3 o i numeri che contengono il n. 3 anche se non ne sono multipli (ad esempio 13) non devono essere pronunciati, al loro posto dobbiamo dire la parola PIVO (cioè birra), ad esempio: “1, 2, Pivo, 4, 5, Pivo...” e così via. Chi sbaglia beve! Alla fine tra risate e sorsi di birra, riusciamo a finire e dopo aver pagato scappiamo sulla sponda est in cerca di un ristorante. Alla fine arriviamo in un ristorante con vista sullo Stari Most dove hanno tutto quello che cerchiamo: cortesia, qualità e varietà. Dopo cena, complice la giornata intensa e la pancia bella pienotta, ci concediamo un gelato (per digerire, ovvio!!!) e poi a nanna. Domani è giorno di spostamenti. Ultima tappa in Bosnia Erzegovina e poi sarà la volta della Croazia.


3 commenti:

  1. Parlare con le persone del posto ti permette di capire sempre molto di più di qualunque guida...e quelle poche parole sul parco diventato per necessità cimitero la dice lunga. Mostar è una di quelle destinazioni da non sottovalutare e da approcciare in punta di piedi. Bel reportage il tuo Balkan express:-)

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  2. grazie Monica per essere passata...il tuo resoconto è molto più bello del mio, il mio è giusto un diario di viaggio, di sicuro la conversazione con il custode è uno dei ricordi più forti di quella giornata, non dimenticherò mai il suo sguardo...

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  3. sono stata a Mostar nel 2005,ho visto i segni delle granate sui muri delle case e il ponte ricostruito, giravano i militari delle forze di pace, l'aria era ferma e non mi sentivo al sicuro, sensazione fastidiosa ...Cercavo la targa commemorativa dei giornalisti 3 triestini morti laggiù durante la guerra ma purtroppo non l'ho trovata, ci sarà mai vera pace laggiù?

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